sabato 26 dicembre 2015

Perchè un blog delle anguille?



Il mondo animale è pieno zeppo di sorprendenti abitudini che, in risposta a stimoli biologici e ambientali, rendono strabilianti le esistenze di animali a prima vista insignificanti. Uno di questi è l'anguilla, un pesce serpentiforme comunissimo (in Islanda come in Senegal) le cui imprese sono sconosciute quasi a tutti.

Devi sapere che tutte le anguille nascono nelle profondità del Mar dei Sargassi, al largo dell'Oceano Atlantico. Schiudono dalle uova e si lasciano portare dalle correnti fino alle coste continentali europee o nordafricane. Una volta raggiunta la foce di un fiume, le larve maschili vi si stabiliscono (prediligendo ambienti d'acqua salmastra). Le femmine intraprendono invece un lunghissimo percorso, risalendo fiumi e torrenti dell'entroterra fino a stanziarsi in un qualche punto dove resteranno per diversi anni. Poi un autunno arriverà il momento di percorrere a ritroso -ora molto accresciute di dimensione e mature sessualmente- la stessa strada per raggiungere i propri maschi. Come riescano a ritrovarli non è chiaro, e più sorprendente ancora è l'attraversata che questi buffi pesci (nient' affatto abili nuotatori) si apprestano a fare per raggiungere il fantomatico Mar dei Sargassi e deporvi le uova. Le anguille si preparano meticolosamente per il loro viaggio finale, che le riporterà negli stessi luoghi in cui sono state concepite: perdono il loro colore verdastro e assumono un'argentea lucentezza per mimetizzarsi, sviluppano occhi adatti a vedere attraverso le oscurità oceaniche, accumulano grasso di riserva e il loro metabolismo si adatta a sopravvivere in acqua salata.  Compiuta la riproduzione i genitori muoiono, mentre le piccole larve iniziano un nuovo ciclo lasciandosi trasportare dalle correnti e stanziandosi misteriosamente -solo secondo alcuni- nello stesso punto in cui erano cresciuti i genitori.

Cosa c'entrano le anguille con questo blog? 
Io penso che quest'animale rappresenti una precisa tipologia di uomo, molto simile a come sono fatto io! É un avventuroso migratore, ma non obbligato (come il salmone) bensì un girovago apparentemente senza scopo e senza meta, che per motivi sconosciuti si fermerà in un qualche punto del suo percorso, ma solo provvisoriamente. Come tutti gli animali migratori (compreso l'uomo) -a prescindere da quanto lungo e difficile sia il viaggio- un giorno tornerà a casa, ripercorrendo i luoghi dove è passato molto tempo prima e arrivando nel punto della sua origine. Mi piace pensare che ami molto la sua “acqua natale” e che sia proprio il desiderio di ritornarvi a spingerlo durante tutta la sua titanica attraversata. Inoltre è un animale profondamente istintivo, ascolta i cambiamenti che avvengono dentro e attorno a sé e parte al momento giusto, seguendo i ritmi della vita. Dalle sue abitudini di animale schivo, notturno, solitario e adatto ad ambienti umidi e paludosi, si potrebbe dedurre che sia soltanto un triste e scontroso eremita “misantropo”, una sorta di “Gollum del Signore degli anelli”. Ma io sono convinto che non sia così, che l'anguilla sappia anche essere gioiosa e di ottima compagnia. Sono le sue esigenze “biologiche” a determinarne le abitudini e delineare questo ritratto superficiale, ma osserva la danza sinuosa di un'anguilla in amore (se ti capita) o più semplicemente continua a leggere le righe di questo blog: può essere che ti accorga di avere qualcosa in comune con questa anguilla vagabonda; oppure che le sue storie ti muovano dentro qualche emozione e ti portino lontanissimo, verso il mar dei sargassi per esempio; oppure può anche succedere che il suo originale punto di vista ti faccia notare alcuni aspetti della tua stessa vita quotidiana (a cui magari non avevi mai pensato) e che tu possa trarne addirittura qualcosa di utile.

Non ci sono particolari regole di forma o di contenuto in questo blog. Si tratta di estratti di un diario inesistente, scritti per me stesso e resi pubblici perché possano essere letti da occhi diversi dai miei, che puntino dritti al midollo di queste storie. 

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